Galliano Fiorini 1896 - 1944

Nato 1.2.1896 in Montelupo Fiorentino
Morto 8.5.1944 in Ebensee

Biografia

Mauthausen immatricolato col n° 57122, “Aussen KDO Zement” 

Fermato per strada la mattina dell’8 marzo 1944 mentre, chiamato dalla sorella, chiedeva informazioni sulla cattura avvenuta poco prima del cognato Tommaso Cacialli, anch’esso poi deportato e assassinato nei lager. La moglie gli era morta da poco e lasciò nella casa di viale Umberto I (attuale civico 22), Pierluigi di 10 anni e la sorella di quasi 20 anni. I figli si fecero forza insieme alla zia negli anni a venire. Di fronte all’abitazione è stata posta la pietra di inciampo.

 

Lorenzo Nesi, Assessore alla memoria Comune di Montelupo Fiorentino - Italia

Compilato dall’Assessorato alla memoria Comune di Montelupo Fiorentino

 

Fonti:

Documenti dell'Arolsen Archives e della Croce Rossa internazionale: Cartolina / Carta personale del detenuto / Libretto di lavoro https://collections.arolsen-archives.org/en/archive/1438704/?p=1&s=galliano%20fiorini&doc_id=1438705

Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza, Guida-catalogo, progetto editoriale a cura di Camilla Brunelli, Prato 2010 (2014).

Il libro dei deportati, ricerca diretta da Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia, promossa da ANED-Associazione Nazionale Ex-Deportati, volume I, I deportati politici 1943-1945 (a cura di Giovanna D’Amico, Giovanni Villari, Francesco Cassata), Milano, Mursia, 2009.

Alfio Dini, La notte dell’odio, La Nuova Fortezza, Livorno 1986.

Vittorio Grazzini, 8 marzo 1944: il segreto! I ricordi di un insegnante cattolico e di un medico dalle idee liberali, a cura di Emanuele Piccini, Aleph, Montespertoli 2008.

Testimonianze orali del figlio Pierluigi.

 

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Galliano Fiorini è nato a Montelupo Fiorentino (FI) il 01/02/1896, dove abitava con i suoi due figli. Era vedovo e lavorava come magazziniere presso la vetreria CESA a Empoli (FI). Un giorno Galliano fu arrestato. Dissero che aveva con sé dei manifestini di propaganda sovversiva e lo portarono prima al carcere di Empoli, poi alle Murate a Firenze. Passarono quasi 20giorni prima che lo prosciogliessero e lo torturano alle mani con degli spilli, nella speranza che tradisse qualche segreto. Galliano non riuscì mai a spiegarsi interamente il motivo del suo arresto, poiché lui dei manifestini non sapeva niente; forse, qualcuno lo aveva indicato di proposito, magari per vendicarsi di qualcosa che involontariamente aveva fatto. All’alba dell’8 marzo 1944 sua sorella Lida, moglie di Tommaso Cacialli, impaurita dopo l’arresto del marito, corse alla sua porta per cercare aiuto e conforto. Galliano comprese fin da subito che non avrebbe potuto far molto per aiutare il cognato, ma decise comunque di scendere in strada nell’attesa del formarsi un’idea più chiara sul da farsi. All’improvviso vennero verso di lui tre uomini: un repubblichino insieme a un brigadiere e un carabiniere. Il primo indicò Galliano ai carabinieri. Fu In seguito, insieme ad altri prelevati la stessa notte, venne fatto salire su un camion. Dapprima, fu portato alle Scuole Leopoldine a Firenze e poi fatto salire su un treno alla stazione di Santa Maria Novella. L’11 marzo 1944, venne deportato presso il campo di concentramento di Mauthausen e immatricolato con il n°57122. In seguito fu trasferito nel campo di concentramento di Ebensee, dove morì l’8 maggio 1944.

 

Marco Orsi, ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) Empolese-Valdelsa

 

Fonti:

Grazzini V., Piccini E., 8 marzo 1944: il segreto. I ricordi di un insegnante cattolico e di un medico dalle idee liberali, Aleph Editrice, Montespertoli, 2008.

Dini A., La notte dell’odio, La Nuova Fortezza, Livorno, 1986.

Schede della Croce Rossa Internazionale, conservate presso sede ANED Empolese Valdelsa.

Archivio Online Arolsen, https://collections.arolsen-archives.org/de/search

Posizione nella sala