Franchini Eraldo, di Luigi, nato il 7 marzo 1927 a Bologna; lì residente. Celibe. Licenza elementare. Fattorino, fresatore.
Militò nella 7a brigata garibaldi GAP «Gianni» e nella 63a brigata Garibaldi «Bolero», con funzioni di caposquadra.
È arrestato ad Anzola dell'Emilia (BO) il 5 dicembre 1944 nel corso del grande rastrellamento che in quei giorni investì la pianura tra San Giovanni in Persiceto, Amola, Anzola dell'Emilia.
Entra a San Giovanni in Monte il 9 dicembre 1944, a disposizione del «comando tedesco SS», registrato con matricola 12486 come proveniente da «camera di sicurezza», ovvero dalle celle del comando della Gestapo, in via Santa Chiara.
Il 22 dicembre 1944 è aggregato al trasporto di 100 detenuti verso il campo di concentramento e transito di Bolzano-Gries, dove rimarrà fino all'8 gennaio 1945, data di partenza del convoglio che deporterà a Mauthausen 483 internati, tra i quali 84 del gruppo proveniente da Bologna.
All'arrivo nel lager austriaco, l'11 gennaio 1945, riceve la matricola 115506 ed è classificato come Schutzhaeftlinge; mestiere dichiarato: fresatore.
Rimane in quarantena fino al 12 febbraio 1945, poi è inviato al sottocampo di Gusen II, assegnato al B.A. III (Betriebs-Abteilung III), denominazione per le linee di produzione aeronautiche per il caccia a reazione Me 262 della Messerschmitt, allestite nel sistema di gallerie scavate dai detenuti a St. Georgen, in codice «Bergkristall».
Risulta deceduto a Gusen il 26 maggio 1945.
La notizia della sua morte fu riferita ai genitori dal suo compagno di deportazione Cesare Buldrini.
Riconosciuto partigiano dalla appositaCommissione regionale, con ciclo operativo dall'1 agosto 1944 alla Liberazione.
www.ciportanovia.it
Fonte:
www.ciportanovia.it – Progetto realizzato da ANED sezione di Bologna e Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna
Eraldo Franchini wurde am 7. März 1927 als Sohn von Luigi in Bologna geboren, wo er auch wohnhaft war. Ledig. Grundschulabschluss. Dienstmann, Fräser.
Er kämpfte als Zugführer in der 7. GAP-Garibaldi-Brigade „Gianni” und in der 63. Garibaldi-Brigade „Bolero“.
Er wurde am 5. Dezember 1944 in Anzola dell'Emilia (BO) im Zuge der großen Razzia verhaftet, die in jenen Tagen in der Ebene rund um San Giovanni in Persiceto, Amola und Anzola dell'Emilia durchgeführt wurde.
Er war ab dem 9. Dezember 1944 im Gefängnis des deutschen SS-Kommandos San Giovanni in Monte mit der Häftlingsnummer 12486 in Haft. Bei seiner Registrierung wurde vermerkt, dass er aus der „Sicherheitszelle“ kam, wie die Zellen des Gestapo-Kommandos in der Via Santa Chiara bezeichnet wurden.
Am 22. Dezember 1944 wurde er dem Transport von 100 Häftlingen ins Konzentrations- und Durchgangslager Bozen-Gries angeschlossen, von wo man ihn am 8. Jänner 1945 mit dem Transport von 483 Internierten, von denen 84 aus der Gruppe von Bologna stammten, nach Mauthausen deportierte.
Bei seiner Ankunft im österreichischen Lager am 11. Jänner 1945 erhielt der die Häftlingsnummer 115506 und wurde als Schutzhäftling eingestuft. Ausgewiesener Beruf: Fräser.
Er blieb bis zum 12. Februar 1945 in Quarantäne. Danach kam er in das Außenlager Gusen II, wo er der Betriebs-Abteilung III (B.A. III) zugeteilt wurde. So wurde die Produktion des Messerschmitt Düsenjagdflugzeugs Me 262 bezeichnet, die in dem Stollensystem untergebracht war, das die Häftlinge in St. Georgen ausgehoben hatten. Der Tarnnamen für diese Produktion lautete „Bergkristall“.
Als Datum seines Todes in Gusen wurde der 26. Mai 1945 verzeichnet.
Die Nachricht über seinen Tod wurde den Eltern von seinem Kameraden Cesare Buldrini überbracht, der ebenfalls deportiert worden war.
Die Kommission zur Anerkennung der Partisanen der Region Emilia-Romagna hat ihn als Partisan anerkannt. Sein operatives Wirken erstreckte sich vom 1. August 1944 bis zur Befreiung.