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Aldo Fedi 1921 - 1945 Aggiornare

Nato 28.5.1921 in San Benedetto
Morto 28.1.1945 in Peggau

Biografia

Aldo Fedi di Angiolo e Ida Degl’Innocenti nacque a San Benedetto in Alpe nel comune di Portico e San Benedetto (Forlì-Cesena) il 28 maggio 1921. Il padre guardafili telegrafici, dopo la nascita di Alda, sorella di Aldo, insieme a tutta la famiglia rientrò a San Piero a Sieve, suo paese d’origine, dove Aldo frequentò con profitto gli studi elementari. Si diplomò alle Scuole Magistrali di Firenze e fu uno dei pochissimi giovani a diplomarsi in paese, ma non praticò mai la professione perché fu chiamato a frequentare il corso allievi ufficiali ad Aosta e poi la scuola Ufficiali a Malles Venosta (BZ) nel periodo 1942-1943.

Rientrato a casa dopo l’8 settembre 1943, e sfollato al Bosco ai Frati con tutta la famiglia, risultò appartenere alla 303ª SAP (Squadra di Azione Patriottica). Purtroppo, alle 23:30 del 10 giugno 1944, all’uscita dal cinema Taiuti con gli amici, fu catturato dai nazisti mentre sottraeva un’arma da un loro automezzo. Dopo il trasferimento temporaneo nel campo di transito di Fossoli (MO), Fedi giunse nel campo di concentramento di Mauthausen. Fu registrato il 24 giugno 1944 con il numero 76329, come disegnatore industriale (Bauzeichner) e catalogato come “Italienischer Schutzhäftling”, ovvero prigioniero italiano con custodia speciale, contrassegnato dal triangolo rosso di stoffa cucito sulla casacca, categoria nella quale rientravano partigiani, antifascisti, sindacalisti, renitenti alla leva.

Breve fu la permanenza di Fedi a Mauthausen, molto probabilmente partì già nell’agosto del 1944 verso il campo satellite di Peggau-Hinterberg (attivo dal 17 agosto 1944 al 2 aprile 1945, uno degli oltre 40 campi satellite sparsi per tutta l’Austria). Assieme ad Aldo vi giunsero 888 deportati, impiegati nella costruzione e nell’estensione del campo e del sistema di tunnel, dove lavoravano gruppi di circa 400 persone con turni di 12 ore, sfruttati nella produzione di parti per aerei, camion e carri armati tipo “Tiger” per l’azienda di armamenti Steyr-Daimler-Puch AG di Graz. In questo campo, chiamato in codice “Marmor”, Aldo Fedi morì alle ore 19:00 del 28 gennaio 1945, a causa di un’insufficienza cardiaca comune (allgemeine Herzschwäche), come riferisce il certificato di morte, firmato dal Blockführer (il guida baracca, ovvero un sottufficiale delle SS) il 30 gennaio 1945.

 Nel 1957, ad Aldo Fedi, unitamente a Silvano Stefanacci, fu intitolato il nuovo plesso scolastico della scuola elementare di San Piero a Sieve.  A Mauthausen, nel 2005, durante un viaggio della memoria, una delegazione di amministratori, guidati dalla allora Sindaca di San Piero a Sieve Alessia Ballini, accompagnata dalla Sig.ra Alessandra Belli, nipote di Fedi, portò una targa del Comune a perenne ricordo del sacrificio di Aldo. Nello stesso anno il Comune di Peggau e il Land della Stiria hanno eretto nel sito in cui sorgevano le 20 baracche del campo, un memoriale dove sono incisi i nomi dei circa 100 deportati caduti del campo, di cui figurano 13 italiani. Ad Aldo Fedi il Comune di Firenze ha riconosciuto il fiorino d’oro che la nipote ha voluto donare al Comune di San Piero a Sieve.

 

Marco Bini, volontario del Comitato Storico 10 Settembre di San Piero a Sieve, in collaborazione con il Comune di Scarperia e San Piero (2025)

 

Fonte:

Comitato 10 Settembre - Aldo Fedi

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