Nato 18.2.1911 in Anzola dell'Emilia Morto 27.3.1945 in Mauthausen
Biografia
Corazza Leonildo, da Michele e Alfonsina Risi, nato il 18 febbraio 1911 ad Anzola dell'Emilia (BO); residente a Calderara di Reno (BO), nella frazione San Vitale. Mezzadro.
Attivo nella 63a brigata Garibaldi «Bolero»; la sua casa colonica fu utilizzata come base partigiana.
È arrestato il 5 dicembre 1944 a San Vitale di Calderara di Reno insieme al fratello Eliseo nel corso del grande rastrellamento che in quei giorni investì la pianura attorno a San Giovanni in Persiceto, Amola, Anzola dell'Emilia. L'opera di alcune spie portò al fermo di centinaia di persone che furono raccolte in alcuni luoghi di concentramento nella zona (come la chiesa di Amola o il teatro di Sant'Agata), poi trasferite a Bologna per essere interrogate dalla Gestapo e detenute nel carcere giudiziario cittadino.
Entra a San Giovanni in Monte il 5 dicembre 1944, con matricola 12409, per ordine del «Comando tedesco Anders», forse un reparto speciale antipartigiano, passando poi a disposizione del comando SS.
Il 22 dicembre 1944 è aggregato al trasporto di 100 detenuti verso il campo di concentramento e transito di Bolzano-Gries, dove rimarrà fino all'8 gennaio 1945, data di partenza del convoglio che deporterà a Mauthausen 483 internati, tra i quali 84 del gruppo proveniente da Bologna.
All'arrivo nel lager austriaco, l'11 gennaio 1945, riceve la matricola 115452 ed è classificato come Schutzhaeftling (detenuto per motivi di sicurezza, equivalente a detenuto politico, con triangolo rosso); mestiere dichiarato: lavoratore agricolo.
Risulta deceduto a Mauthausen il 27 marzo 1945.
Riconosciuto partigiano dalla apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 4 aprile 1944 al 3 aprile 1945.
È ricordato nel Sacrario di piazza Nettuno a Bologna.
www.ciportanovia.it
Fonte:
www.ciportanovia.it – Progetto realizzato da ANED sezione di Bologna e Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna
Leonildo Corazza wurde am 18. Februar 1911 als Sohn von Michele und Alfonsina Risi in Anzola dell'Emilia (BO) geboren. Er war in San Vitale (Gemeinde Calderara di Reno (BO)) wohnhaft. Halbpächter.
Er war in der 63. Garibaldi-Brigade „Bolero” aktiv. Sein Bauernhaus diente den Partisanen als Basislager.
Er wurde am 5. Dezember 1944 in San Vitale (Gemeinde Calderara di Reno) zusammen mit seinem Bruder Eliseo im Zuge der großen Razzia aufgegriffen, die in jenen Tagen in der Ebene rund um San Giovanni in Persiceto, Amola und Anzola dell'Emilia durchgeführt wurde. Infolge von Verrat wurden mehrere Hundert Personen verhaftet und an einigen Sammelorten der Gegend wie die Kirche von Amola oder das Theater von Sant’Agata festgehalten. Anschließend wurden sie nach Bologna zur Vernehmung durch die Gestapo gebracht und im Untersuchungsgefängnis der Stadt inhaftiert.
Corazza kam auf Anordnung des „deutschen Kommandos Anders“ am 5. Dezember 1944 nach San Giovanni in Monte, wo ihm die Häftlingsnummer 12409 zugewiesen wurde. Das Gefängnis verfügte ursprünglich vielleicht über eine Sonderabteilung für Partisanen, dann wurde es dem SS-Kommando übergeben.
Am 22. Dezember 1944 wurde er dem Transport von 100 Häftlingen ins Konzentrations- und Durchgangslager Bozen-Gries angeschlossen, von wo man ihn am 8. Jänner 1945 mit dem Transport von 483 Internierten, von denen 84 aus der Gruppe von Bologna stammten, nach Mauthausen deportierte.
Bei seiner Ankunft im österreichischen Lager am 11. Jänner 1945 erhielt der die Häftlingsnummer 115452 und wurde als Schutzhäftling (politischer Häftling mit rotem Dreieck) eingestuft. Ausgewiesener Beruf: Landarbeiter.
Sein Tod in Mauthausen wurde am 27. März 1945 vermerkt.
Die Kommission zur Anerkennung der Partisanen der Region Emilia-Romagna hat ihn als Partisan anerkannt. Sein operatives Wirken erstreckte sich vom 4. April 1944 bis zum 3. April 1945.
Das Partisanendenkmal in der Piazza Nettuno in Bologna erinnert an Leonildo Corazza.
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Quelle:
www.ciportanovia.it – Ein Projekt der Sektion Bologna der A.N.E.D. und der gesetzgebenden Versammlung der Region Emilia-Romagna