Nato 4.4.1918 in Maranello Morto 24.4.1945 in Mauthausen
Biografia
Franchini Emilio, da Guglielmo e Debora Vicini , nato il 4 aprile 1918 a Maranello (MO); residente a San Giovanni in Persiceto (BO), a Borgata Città. Meccanico. Celibe, fidanzato con Marina Regazzi.
È arrestato insieme ai fratelli Alberto e Carlo a San Giovanni in Persiceto il 5 dicembre 1944 nel corso del grande rastrellamento che in quei giorni investì la pianura tra San Giovanni in Persiceto, Amola, Anzola dell'Emilia. L'opera di alcune spie portò al fermo di centinaia di persone che furono raccolte in alcuni luoghi di concentramento nella zona (come la chiesa di Amola o il teatro di Sant'Agata), poi trasferite a Bologna per essere interrogate dalla Gestapo e detenute nel carcere giudiziario cittadino.
Entra a San Giovanni in Monte il 9 dicembre 1944, a disposizione del «comando tedesco SS», registrato con matricola 12546.
Il 22 dicembre 1944 è aggregato al trasporto di 100 detenuti verso il campo di concentramento e transito di Bolzano-Gries, dove rimarrà fino all'8 gennaio 1945, data di partenza del convoglio che deporterà a Mauthausen 483 internati, tra i quali 84 del gruppo proveniente da Bologna.
All'arrivo nel lager austriaco, l'11 gennaio 1945, riceve la matricola 115819 ed è classificato con la categoria Schutz; mestiere dichiarato: meccanico.
Rimane in quarantena solo fino al 15 gennaio, poi è registrato in entrata alRevier, senza ulteriori indicazioni.
Risulta deceduto il 24 aprile 1945 nelloZellenbau(Lagergefaengnis) di Mauthausen.
Anche il fratello Alberto non farà ritorno dal lager.
Riconosciuto partigiano dalla appositaCommissione regionale, con ciclo operativo dall'1 ottobre 1943 alla Liberazione.
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Fonte:
www.ciportanovia.it – Progetto realizzato da ANED sezione di Bologna e Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna
Emilio Franchini wurde am 4. April 1918 als Sohn von Guglielmo und Debora Vicini in Maranello (MO) geboren. Er wohnte in Borgata Città in der Gemeinde San Giovanni in Persiceto (BO). Mechaniker. Ledig. Verlobt mit Marina Regazzi.
Er wurde gemeinsam mit seinen Brüdern Emilio und Carlo am 5. Dezember 1944 in Borgata Città (Gemeinde San Giovanni in Persiceto) im Zuge der großen Razzia aufgegriffen, die in jenen Tagen in der Ebene rund um San Giovanni in Persiceto, Amola und Anzola dell'Emilia durchgeführt wurde. Infolge von Verrat wurden mehrere Hundert Personen verhaftet und an einigen Sammelorten der Gegend wie die Kirche von Amola oder das Theater von Sant’Agata festgehalten. Anschließend wurden sie nach Bologna zur Vernehmung durch die Gestapo gebracht und im Untersuchungsgefängnis der Stadt inhaftiert.
Am 9. Dezember 1944 kam er mit der Häftlingsnummer 12546 in das Gefängnis des deutschen SS-Kommandos San Giovanni in Monte.
Am 22. Dezember 1944 wurde er dem Transport von 100 Häftlingen ins Konzentrations- und Durchgangslager Bozen-Gries angeschlossen, von wo man ihn am 8. Jänner 1945 mit dem Transport von 483 Internierten, von denen 84 aus der Gruppe von Bologna stammten, nach Mauthausen deportierte.
Bei seiner Ankunft im österreichischen Lager am 11. Jänner 1945 erhielt der die Häftlingsnummer 115819 und wurde als Schutzhäftling eingestuft. Ausgewiesener Beruf: Mechaniker.
Er blieb bis zum 15. Jänner in Quarantäne. Danach wurde er ohne weitere Angaben ins Revier verlegt.
Als Datum seines Todes im Zellenbau (Lagergefängnis) von Mauthausen wurde der 24. April 1945 vermerkt.
Auch sein Bruder Alberto kam nicht mehr aus dem Lager zurück.
Die Kommission zur Anerkennung der Partisanen der Region Emilia-Romagna hat ihn als Partisan anerkannt. Sein operatives Wirken erstreckte sich vom 1. Oktober 1943 bis zur Befreiung.
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Quelle:
www.ciportanovia.it – Ein Projekt der Sektion Bologna der A.N.E.D. und der gesetzgebenden Versammlung der Region Emilia-Romagna