Bertoni Pietro, da Albano e Gioconda Golgati, nato il 13 maggio 1920 a Savigno (BO), lì residente, in località Trinità - San Prospero. Celibe. Agricoltore.
Militò nella 7a brigata Modena della divisione Armando. È arrestato il 26 novembre 1944 a Zappolino, frazione di Castello di Serravalle (BO), e incarcerato a Bologna a San Giovanni in Monte dal 1 dicembre 1944 con matricola 12370 a disposizione del «comando tedesco SS».
Il 22 dicembre 1944 è aggregato al trasporto di 100 detenuti verso il campo di concentramento e transito della polizia tedesca (Durchgangslager) di Bolzano-Gries, dove rimarrà fino all'8 gennaio 1945, data di partenza del convoglio che deporterà a Mauthausen 483 internati, tra i quali 84 del gruppo proveniente da Bologna.
All'arrivo nel lager austriaco, l'11 gennaio 1945, riceve la matricola 115377 ed è classificato come Schutzhaeftling; mestiere dichiarato: lavoratore agricolo.
Rimane in quarantena fino al 7 febbraio, poi è inviato al sottocampo di Gusen, assegnato come Hilfsarbeiter (manovale) al «Bergkristall-Bau», il reparto incaricato dello scavo e sistemazione del tunnel a St. Georgen in cui alloggiare le installazioni per la produzione di armi e parti di aerei Messerschmitt Me 262.
Risulta deceduto a Gusen il 3 marzo 1945.
Riconosciuto partigiano dalla apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dal 4 febbraio 1944 al 3 marzo 1945.
www.ciportanovia.it
Fonte:
www.ciportanovia.it – Progetto realizzato da ANED sezione di Bologna e Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna
Pietro Bertoni wurde am 13. Mai 1920 als Sohn von Albano und Gioconda Golgati in Savigno (BO) geboren. Er lebte in Trinità-San Prospero in Savigno. Ledig. Landwirt.
Er kämpfte in der 7. Brigade Modena der Division Armando. Bertoni wurde am 26. November 1944 in Zappolino (Ortsteil von Castello di Serravalle (BO)) gefangen genommen und war ab dem 1. Dezember 1944 im Gefängnis des SS-Kommandos San Giovanni in Monte in Bologna mit der Häftlingsnummer 12370 inhaftiert.
Am 22. Dezember 1944 wurde er dem Transport von 100 Häftlingen ins Konzentrations- und Durchgangslager der deutschen Polizei Bozen-Gries angeschlossen. Von dort wurde er am 8. Jänner 1945 mit dem Transport von 483 Internierten, von denen 84 aus der Gruppe von Bologna stammten, nach Mauthausen deportiert.
Bei seiner Ankunft im österreichischen Lager am 11. Jänner 1945 erhielt der die Häftlingsnummer 115377 und wurde als Schutzhäftling eingestuft. Ausgewiesener Beruf: Landarbeiter.
Er blieb bis zum 7. Februar in Quarantäne. Danach kam er ins Außenlager Gusen, wo er als Hilfsarbeiter in St. Georgen im „Bergkristall-Bau“ Zwangsarbeit leistete. Das war der Tarnname für die Aushub- und Tunnelbau-Arbeiten für die unterirdische Produktion von Waffen und Flugzeugteilen des Messerschmitt Düsenjagdflugzeugs Me 262.
Als Datum seines Todes in Gusen wurde der 3. März 1945 vermerkt.
Die Kommission zur Anerkennung der Partisanen der Region Emilia-Romagna hat ihn als Partisan anerkannt. Sein operatives Wirken erstreckte sich vom 4. Februar 1944 bis zum 3. März 1945.
www.ciportanovia.it
Quelle:
www.ciportanovia.it – Ein Projekt der Sektion Bologna der A.N.E.D. und der gesetzgebenden Versammlung der Region Emilia-Romagna