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Osvaldo Negroni 1919 - 1945 Aggiornare

Nato 18.2.1919 in Amola
Morto 22.4.1945 in Gusen

Biografia

Negroni Osvaldo, da Gaetano e Clementina Veronesi, nato il 18 febbraio 1919 ad Amola di San Giovanni in Persiceto (BO); residente ad Amola di San giovanni in Persiceto, in via Cavamento n. 13. 3a elementare. Colono. Celibe. Prestò servizio militare in artiglieria a Pordenone dall'aprile 1939 all'8 settembre 1943.

Militò nel battaglione «Marzocchi» della 63a brigata Garibaldi «Bolero» e operò a San Giovanni in Persiceto e Amola.

È arrestato il 10 dicembre 1944 ad Amola. Il fratello Marino ricorderà così quegli avvenimenti:

“Quando ci fu il rastrellamento di Amola il 5 dicembre 1944, i tedeschi da noi non vennero. Vennero invece qualche giorno dopo, una domenica pomeriggio. Da un po’ di tempo cercavamo di ottenere un documento che permettesse a mio fratello di essere “in regola”, che potesse servire in quei momenti che era a casa o in giro. C’era un organizzato nel movimento che aveva dei contatti coi repubblichini e riuscì a ottenerlo. Io ero a Persiceto, quella domenica pomeriggio, per ritirare appunto tale documento, quando venni avvertito da uno che giunse al deposito biciclette che a casa mia stavano prendendo su i miei familiari. Andai a casa, ma già mio fratello e mio padre li avevano arrestati. Andai alla villa Tamburi, in via Modena, dove erano stati portati e presentai i documenti. Mi dissero che avrebbero controllato e poi si sarebbe visto. Però c’era presente il tedesco Hans, quello del grosso rastrellamento di Amola e che conosceva mio fratello e questo era certamente un brutto segno. Infatti mio padre lo rilasciarono subito, invece Osvaldo venne portato in carcere a San Giovanni in Monte, assieme a vari altri che avevano arrestato la stessa domenica pomeriggio ad Amola. Siamo andati da lui più volte, ma non abbiamo mai potuto vederlo. Poi una volta ci dissero che era partito per Bolzano.” (da: Renato Bergonzini: La Resistenza a Bologna – Testimonianze e documenti, Volume V (Bologna 1980), pag. 777)

A San Giovanni in Monte Osvaldo è registrato in in gresso il 13 dicembre 1944, con matricola 12598, a disposizone del «comando tedesco SS», registrato come proveniente da «camera di sicurezza», ovvero le celle dell'Aussenkommando Bologna della Sipo-SD, in via Santa Chiara 6/3, dove avvenivano gli interrogatori da parte della Gestapo.

Il 22 dicembre 1944 è aggregato al trasporto di 100 detenuti verso il campo di concentramento e transito di Bolzano-Gries, dove rimarrà fino all'8 gennaio 1945, data di partenza del convoglio che deporterà a Mauthausen 483 internati, tra i quali 84 del gruppo proveniente da Bologna.

All'arrivo nel lager austriaco, l'11 gennaio 1945, riceve la matricola 115627 ed è classificato come Schutzhaeftlinge (detenuto per motivi di sicurezza, equivalente a detenuto politico, con triangolo rosso); mestiere dichiarato: contadino.

Rimane in quarantena fino al 7 febbraio 1945, poi dal giorno 8 febbraio è trasferito al sottocampo di Gusen, assegnato come Hilfsarbeiter (manovale) alla produzione di armi per la ditta Steyr-Daimler-Puch.

Risulta deceduto a Gusen il 22 aprile 1945.

Riconosciuto partigiano dalla apposita Commissione regionale, con ciclo operativo dall'1 gennaio 1944 al 22 aprile 1945.

www.ciportanovia.it

 

Fonte: 

www.ciportanovia.it – Progetto realizzato da A.N.E.D. sezione di Bologna e Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna

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