Antonio Grillo 1921 - 1945 Aggiornare
Nato 24.2.1921 in Valguarnera Caropepe
Morto 23.4.1945 in Gusen
Biografia
Federico Indovino wurde am 24. Februar 1921 in Valguarnera (EN) geboren. Er war Elementarschullehrer und Reserveoffizier der königlichen Armee. Nach dem Waffenstillstand vom 8. September 1943, als die königliche Armee im Alto Vicentino versprengt wurde, flüchtete er sich in den Ortsteil Santa Caterina oberhalb von Schio (VI), wo er den Namen Antonio Grillo annahm und in der Elementarschule unterrichtete. Bei der Razzia vom 30. April 1944, die im Ort durchgeführt wurde, versteckte er sich in der Kirche, wo er jedoch von einem Offizier der Faschisten entdeckt und verhaftet wurde. Indovino wurde zuerst nach Verona und anschließend in das Durchgangslager Fossoli (MO) gebracht. Nach einem kurzen Aufenthalt wurde er schließlich in das Durchgangslager von Bolzano überstellt. Am 5. August wurde er mit dem Transport 82 zuerst nach Mauthausen und dann nach Gusen deportiert, wo er am 23. April 1945 bei einer Massenvernichtung zu Tode kam, deren Ziel die Tötung jener Häftlinge war, die sich in einem sehr schlechten Zustand befanden.
Ugo de Grandis
Centro Studi Igino Piva „Romero“, Schio (Vicenza)
Nato a Valguarnera (EN) il 24 febbraio 1921, era un maestro elementare. Ufficiale di complemento del Regio Esercito, sbandatosi nell’Alto Vicentino dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si era rifugiato nella frazione di Santa Caterina, a monte di Schio (VI), dove, assunto con il falso nome di Antonio Grillo, rimase a insegnare alle scuole elementari. Quando il paese fu investito dal rastrellamento del 30 aprile 1944 il giovane si nascose dentro alla chiesa, ma fu individuato da un ufficiale fascista che lo arrestò. Condotto dapprima a Verona, fu quindi condotto al lager di transito di Fossoli (MO) e, dopo una breve permanenza, in quello di Bolzano. Il 5 agosto, con il trasporto 82, fu quindi deportato a Mauthausen e poi a Gusen, dove morì il 23 aprile 1945, in occasione della eliminazione di massa avvenuta in quel giorno per sopprimere i detenuti che versavano nelle peggiori condizioni.
Ugo de Grandis
Centro Studi Igino Piva „Romero“, Schio (Vicenza)
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