Luigi Rodolfo Pozzi, Sohn von Bernardo und Caterina Guerrini.
Wohnhaft in Sarezzo, Bauer, ein Bruder, Grundschulabschluss.1918 wird er in das 5. Alpini-Regiment, Bataillon Vestone, eingezogen. Verheiratet mit Paolo Lucchini, Vater von zwei Töchtern.
Von Polizeiquellen als „maximalistischer Sozialist“ eingestuft, verbreitet er politische Propaganda.
1926 wurde er gemeinsam mit anderen wegen „Zugehörigkeit zu einer kriminellen Vereinigung zur Begehung von Straftaten gegen die öffentliche Ordnung“ angezeigt, jedoch im Ermittlungsverfahren freigesprochen.
Als „gefährliches Element für die nationale Ordnung des Staates“ eingestuft, wird gegen ihn eine Verwarnungsmaßnahme verhängt. In den frühen 1930er-Jahren macht er sich keinerlei politischer Vergehen schuldig und „zeigt sich dem Regime gegenüber indifferent“, obwohl er kein sicheres Zeichen politischer Reue zeigt.
Schließlich wird er aus der Liste der Subversiven gestrichen. Zu einem nicht näher bekannten Zeitpunkt wird er als Arbeiter in die Waffenfabrik der Königlichen Armee (FARE) in Gardone Val Trompia aufgenommen. 1943 nähert er sich mit der Gründung der Italienischen Sozialrepublik RSI (Repubblica Sociale Italiana) der Widerstandsbewegung an und hilft einigen Wehrpflichtverweigerern, indem er sie in der Ortschaft „Stalo“ versteckt. Er schließt sich einer Gruppe an, aus der die 122. Garibaldi-Brigade entsteht und nimmt den Kampfnahmen „Nando“ an. Am 7. November 1944 wird er in seiner Wohnung im Rahmen einer Razzia der Guardia Nazionale Repubblicana (GNR, Republikanische Nationalgarde) zuhause verhaftet. Auf Befehl der Guardia und Anordnung der SS kommt er in das Gefängnis Canton Mombello in Brescia (Häftlingsnummer 8272), wo er Folter ausgesetzt ist. Am 20. November wird er gemeinsam mit dem Bruder Pietro und dem Neffen Mario in das Lager Bozen-Gries, Block E verlegt (Häftlingsnummer 6414), wo er bis zum 14. Dezember bleibt. Dann wird er mit dem von der Sicherheitspolizei Verona organisierten Transport 111 in das Lager Mauthausen deportiert, wo er am 19. ankommt (Häftlingsnummer 114074). Er wird als Schutzhäftling eingestuft.
Angegebener Beruf: Mechaniker.
Am 29. Dezember wird er in das Außenlager Gusen gebracht und am 15. März in das Hauptlager verlegt. Verstorben an akuter Herzinsuffizienz.
Bibliografie:
Verschiedene Autoren, I gesti e i sentimenti: le donne nella Resistenza bresciana. Percorsi di lettura, Ed. Vannini, Brescia 1995, S. 240;
Weitere Quellen:
Staatsarchiv von Brescia, Matrikelblatt Nr. 24702;
Verweise:
Paola Lucchini, 122. Garibaldi-Brigade, Canton Mombello (BS), Bolzano-Gries, Mauthausen, Gusen
ANED: POZZI LUIGI RODOLFO |
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Luigi Rodolfo Pozzi, di Bernardo e Caterina Guerrini.
Residente a Sarezzo, contadino, un fratello, possiede la licenza elementare.Nel 1918 è inquadrato nel 5° Rgt. Alpini, Btg. Vestone.Coniugato con Paola Lucchini, è padre di due figlie.
Qualificato nelle fonti di polizia come “socialista massimalista”, svolge attività di propaganda politica.
Nel 1926 è denunciato con altri, “per associazione a delinquere diretta a commettere reati contro l’ordine pubblico”, ma è assolto in istruttoria.
Denunziato quale elemento pericoloso “all’ordine nazionale dello Stato”, è sottoposto al provvedimento dell’ammonizione. Nei primi anni Trenta, non dà adito ad altri rilievi di sorta, “dimostrandosi indifferente nei confronti del Regime”, anche se non dà “sicura prova di ravvedimento politico”.
Viene quindi radiato dal novero dei sovversivi. In data non accertata, viene assunto come operaio nella Fabbrica d’armi del Regio Esercito (FARE) di Gardone Val Trompia. Nel 1943, con la nascita della RSI, si avvicina al movimento resistenziale aiutando e nascondendo alcuni renitenti alla leva repubblichina in località “Stalo”. Aggregato ad un un gruppo da cui nascerà la 122° Bgt. Garibaldi con il nome di battaglia “Nando”, il 7 novembre del 1944 viene arrestato nella sua abitazione, in occasione di una retata della GNR. Trasferito nel carcere di Canton Mombello di Brescia (matr. 8272) su ordine della stessa e a disposizione delle SS, è sottoposto a torture. Il 20 novembre è trasferito nel campo di Bolzano-Gries (matr. 6414), Blocco E, col fratello Pietro ed il nipote Mario, in cui rimane sino il 14 dicembre. Deportato nel lager di Mauthausen (num. 114074) dove giunge il 19 col trasporto n. 111 tramite la Sicherheitspolizei (Sipo-Polizia di sicurezza) di Verona, è qui classificato come Schutzhäftling (Schutz-deportato per motivi di sicurezza).
Mestiere dichiarato: meccanico.
Il 29 dicembre è condotto nel sottocampo di Gusen e il 15 marzo viene trasferito in quello principale.Deceduto per insufficienza cardiaca acuta.
Bibliografia:
D. Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis, Milano 2004, ad nomen;
I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai Lager nazisti. I “trasporti” dei deportati 1943-1945, Franco Angeli, Milano 1994;
B. Mantelli-N. Tranfaglia (a cura), Il libro dei deportati, vol. 1, I deportati politici 1943-1945, Tomo 2, Mursia, Milano 2009, ad nomen;
R. Anni, Deportati operai in Germania: il caso bresciano, in R. Anni-E. Pala (a cura), 1943-1945: attendere, subire, scegliere. Nuove linee di ricerca sul periodo della Resistenza bresciana, Annali dell’Archivio storico della resistenza bresciana e dell’Età contemporanea, X, Brescia 2014, p. 64;
AA. VV., I gesti e i sentimenti: le donne nella Resistenza bresciana. Percorsi di lettura, Ed. Vannini, Brescia 1995, p. 240;
R. Ragnoli, I caduti per la Resistenza nelle valli Trompia e Sabbia, in <>, n. 13, 1982, p. 75;
V. Morelli, I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945, Scuole Grafiche Pav. Artigianelli, Milano 1965, p. 418.
Altre fonti:
Registro matricola carcere di Canton Mombello (BS), ad nomen;
Archivio storico ANED Brescia, b. 14, fasc. 164, sf. ad nomen;
Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Direzione Generale di Pubblica Sicurezza, CPC, B. 4103;
Archivio Storico della Resistenza Bresciana (ASRB), Carte ITS (International Tracing Service) Bad Arolsen, ad nomen;
ASRB, Fondo Morelli, B. 61/e, fasc, V II 1, Reg. 1;
ASRB, Fondo Morelli, B. 65/e, fasc. V II 1, Reg. 4;
Archivio di Stato di Brescia, Foglio matricolare n. 24702;
Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 22 maggio 1968, Elenco nominativi delle domande accolte per gli indennizzi ai cittadini italiani colpiti da misure di persecuzione nazionalsocialiste di cui alla legge, n. 404.
Riferimenti:
Paola Lucchini, 122° Brigata Garibaldi, Canton Mombello (BS), Bolzano-Gries, Mauthausen, Gusen
ANED: POZZI LUIGI RODOLFO |
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